Fotovoltaico tandem silicio perovskite
Il fotovoltaico tandem silicio perovskite offre tra i suoi strati una grande promessa: rappresenta una delle strade più “semplici” per aumentare la resa senza l’impiego di concentratori o di costosi materiali. L’idea alla base dell’approccio multigiunzione consiste nell’unire semiconduttori con gap di banda diversi in un unico dispositivo, per ampliare la porzione di spettro solare sfruttabile. In questo caso il gap di banda del silicio è 1,12 eV, quello delle perovskite è di circa 1,7 eV. Detto in altri termini, il silicio riesce ad utilizzare in modo efficiente i fotoni a bassa energia, la perovskite quelli ad alta energia. Insieme fanno avanzare di molto il limite teorico dell’efficienza – fino ad un 43 per cento – migliorando nettamente la resa del fotovoltaico.
Per l’azienda cinese si tratta di un obiettivo da perseguire ad ogni costo. “L’emergere della tecnologia tandem silicio cristallino-perovskite ha aperto una nuova strada per lo sviluppo della tecnologia delle celle fotovoltaiche ad alta efficienza di prossima generazione”, ha spiegato LONGi in una nota stampa. “Ciò significa che la stessa area, assorbendo la stessa luce, può emettere più elettricità”. La società non è nuova ai record in questo segmento. Per la precisione ha segnato un primato a livello mondiale ben 15 volte dall’aprile 2021. E la corsa è solo all’inizio.